03.11.2016

Pensioni senza rischio – le casse pensioni devono disinvestire dalle energie fossili

Comunicato stampa dell’Alleanza climatica

Le casse pensioni svizzere continuano a iniettare miliardi nell’industria del carbone, petrolio e gas. In contraddizione totale con l’accordo di Parigi sul clima, che entra in vigore domani, venerdì 4 novembre. Con la campagna «Pensioni senza rischio», l’Alleanza climatica Svizzera esige che le casse pensioni rinuncino entro cinque anni alle imprese di energia fossile che non adattano il loro business plan agli obiettivi climatici di Parigi.

Gli investimenti nelle energie fossili non sono solo un rischio per il clima, ma anche per la sicurezza della previdenza per la vecchiaia. La leva principale tramite cui la Svizzera può influenzare il clima globale, sono i soldi. Perché i risparmiatori svizzeri contribuiscono a incrementare ancora di più il riscaldamento della terra. Le Svizzere e gli Svizzeri hanno affidato circa 767 miliardi di franchi alle casse pensioni.

Azione di strada con nuvola sporca di CO₂

Data: 09.11.16, 12:00

Luogo: Piazza Governo, Bellinzona

Foto: Degli attivisti dell’Alleanza climatica istallano una grande (5 m di altezza) nuvola sporca di CO2 che rappresenta il business delle casse pensioni negli investimenti fossili, dannosi per il clima.

Intervista (sul posto): Francesco Maggi, coordinatore regionale WWF Ticino, +41 91820 60 03

Christian Lüthi, direttore dell’Alleanza climatica Svizzera, +41 76 580 44 99 (tedesco/francese)

L’organizzazione della previdenza per la vecchiaia in Svizzera mina gli sforzi politici per proteggere il clima. Secondo uno studio dell’Ufficio federale della statistica, gli investimenti delle casse pensioni svizzere producono tanto CO₂ quanto le emissioni annue totali della Svizzera.

Oggi con investimenti intensivi in CO₂ si corre un grande pericolo. L’attuazione della politica climatica decisa a Parigi causerà una grande perdita di valore degli investimenti nelle energie fossili. Perché l’accordo climatico globale prescrive che buona parte delle energie fossili deve rimanere nel sottosuolo e non essere più toccata.

La campagna „Pensioni senza rischio» aiuta gli assicurati a rivolgersi direttamente alla loro cassa pensione. Sul sito pensioni-senza-rischio.ch si trovano tutti in contatti delle casse svizzere per inviare una mail personale alla propria cassa di previdenza.

L’azione email contiene tre punti: le casse pensioni devono esigere dalle aziende con importanti emissioni di gas a effetto serra un lobbying compatibile con l’accordo sul clima di Parigi. Devono esigere, con i loro diritti di voto, una politica d’affari che rispetti l’accordo. E devono disinvestire entro cinque anni dalle imprese di carbone, petrolio e gas che non rispettano queste esigenze.

Per ulteriori informazioni:

Christian Lüthi, direttore dell’Alleanza climatica Svizzera, +41 76 580 44 99 (tedesco/francese)

Documenti da scaricare e altri link:
Sito «Alleanza clima Svizzera»

Videoclip

INFORMAZIONE: La bolla carbonio: un pericolo per le pensioni

Gli investimenti delle casse pensioni non si scontrano solo con gli obiettivi climatici globali e nazionali. Sono anche pericolosi dal punto di vista economico. E’ indiscusso che la politica climatica decisa a Parigi possa essere attuata solo se la maggior parte delle riserve di combustibili fossili rimane nel sottosuolo e non è bruciata. Ma queste riserve costituiscono il capitale delle multinazionali che presentano riserve fossili nei loro bilanci o il cui business riposa sulle stesse.

Se non possono utilizzare le riserve fossili, il valore del loro capitale diminuisce drasticamente. E’ per questo che molte multinazionali dell’energia sono sopravvalutate rispetto ai loro obiettivi climatici. Si parla di bolla carbone («carbon bubble»).

Con ogni franco supplementare investito nelle imprese di petrolio, gas e carbone, questa bolla aumenta, come pure il problema climatico potenziale. L’obiettivo di limitare il riscaldamento a 2°C , o se possibile a 1.5°C, è in contraddizione totale con il business model delle multinazionali fossili come ExxonMobile, Shell, BP e Glencore. Se i governi come quello svizzero vogliono raggiungere i loro obiettivi, le azioni di queste imprese crolleranno e i risparmi degli Svizzeri saranno messi in pericolo.

A causa di questi rischi, alcune casse pensioni svizzere hanno cominciato a disinvestire. La cassa pensione della Confederazione PUBLICA che, con un volume d’investimento di CHF 36.6 miliardi, è la più grande casse pensione svizzera, esclude da febbraio 2016 le imprese specializzate nella produzione del carbone. La fondazione Abendrot, con un volume d’investimento di CHF 1.5 miliardi, esclude le energie fossili e specialmente i Carbon Underground 200. La cassa pensione NEST, il cui volume d’investimento è di CHF 2.1 miliardi, investe da anni senza le energie fossili.