Solaranlage Gundeli Basel Matthias Sorg
27.06.2022 Crisi della biodiversità

Ecco come attuiamo la transizione energetica

Le crisi della biodiversità e del clima sono le più grandi minacce di origine antropica a danno dei nostri mezzi di sussistenza. I due fenomeni si rafforzano vicendevolmente e gli esseri umani si trovano nel mezzo. Affrontando entrambe le crisi insieme, creeremo una situazione vantaggiosa per tutti; con «noi» si intendano la società, l'economia e la politica. Garantire un approvvigionamento energetico sicuro in Svizzera entro il 2035 è possibile.
  • I responsabili di ATA Associazione traffico e ambiente, BirdLife, Fondazione svizzera per l'energia (SES), Greenpeace, Pro Natura, e WWF Svizzera hanno presentato oggi ai media come realizzare una transizione energetica sicura, efficiente e rinnovabile entro il 2035.
  • Una transizione energetica che protegga il clima e la biodiversità è possibile, fermando lo spreco di energia, espandendo rapidamente il solare e dando lo stesso peso ai criteri di protezione e sfruttamento nella pianificazione generale dei progetti energetici.
  • I vantaggi sociali ed economici di una transizione rapida, sicura e pulita superano nettamente i costi. Così facendo, tuteliamo i nostri mezzi di sussistenza, garantiamo l’approvvigionamento a lungo termine e creiamo nuovi posti di lavoro e valore in patria.
  • La questione è in capo alla politica: ora sono necessarie misure concrete e rapide, come una scadenza vincolante per l'abbandono dei combustibili fossili, nuovi precetti e incentivi per una gestione oculata dell'energia e standard fotovoltaici per gli edifici.

Ogni giorno, al mondo si estinguono fino a 150 specie animali e vegetali. Le ondate di calore e gli incendi mortali sono in aumento. «Le crisi della biodiversità e del clima sono le più grandi minacce di origine antropica a danno dei nostri mezzi di sussistenza. Proteggerli significa anche proteggere noi stessi», ha dichiarato Thomas Vellacott, CEO del WWF, in occasione della conferenza stampa odierna.
A tal fine, la Svizzera necessita di un approvvigionamento energetico nazionale lungimirante che non causi più emissioni nette di CO2 nell'atmosfera entro il 2035, nonché un’oculata gestione degli habitat di migliaia di specie animali e vegetali. «Se ben pianificato, è un vantaggio per il clima e la biodiversità», il commento di Vellacott. Le soluzioni sono evidenti.

Risparmiare energia e usarla in modo efficiente

Un impiego dell'energia più efficiente e parsimonioso ridurrà il nostro consumo totale di energia del 41% da qui al 2035: è economico, non produce CO2 e non danneggia in alcun modo l'ambiente. «È ora di porre fine allo spreco di energia», ha dichiarato Anders Gautschi, direttore di ATA. «Con Mobility abbiamo un esempio lampante di come il passaggio alle auto elettriche combinato con un sistema di car-sharing possa ridurre notevolmente il consumo energetico».

L'energia solare lo rende possibile

Una rapida espansione del fotovoltaico sull’infrastruttura esistente garantisce la possibilità di soddisfare la crescente domanda di elettricità. «Preferisco avere elettricità prodotta sul tetto che un ruscello in secca», ha dichiarato Iris Menn, amministratore delegato di Greenpeace. Un impianto sulla barriera antirumore dell'autostrada di Forch, vicino a Zumikon, mostra come fare. Nel Vallese e nel Knonauer Amt sono in fase di progettazione impianti molto più grandi. Per proteggere la biodiversità, è meglio montare gli impianti fotovoltaici su edifici, strutture e superfici sigillate già esistenti. «Le norme di legge devono dare una chiara priorità a queste categorie di superficie, in modo che nel medio termine esse possano ospitare l'80-90% del volume dei nuovi impianti», afferma Menn.

Sicurezza dell'approvvigionamento grazie all'ampliamento nazionale

Oggi dipendiamo per tre quarti dalle importazioni di energia. Questo mette a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera. Secondo i calcoli di Alleanza Ambiente, è necessario innalzare la generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili di ulteriori 38 TWh entro il 2035, rendendo possibile mantenere le importazioni nette ben al di sotto del limite critico di 5-10 TWh fissato da ElCom. «La priorità è il livello nazionale. Ecco le soluzioni: espansione del fotovoltaico, riduzione del consumo energetico e utilizzo dell'energia idroelettrica di accumulo orientato alla domanda», questa la dichiarazione di Nils Epprecht, direttore di SES.

Una transizione energetica rapida e ben pianificata

«Una svolta energetica eccessivamente aggressiva non è solo pericolosa, bensì anche inutile», queste le parole di Urs Leugger, segretario centrale di Pro Natura. Perché la crisi climatica e quella della biodiversità sono due facce della stessa medaglia: possono essere superate solo insieme. Una natura intatta, ad esempio, con le sue torbiere funge da pozzo di CO2 e immagazzina grandi quantità di gas serra. «Affrontando tempestivamente i conflitti di obiettivi, soppesando con attenzione gli interessi e pianificando i siti e i progetti con lungimiranza, avremo un vantaggio sia per la natura che per l'approvvigionamento energetico», ha precisato Leugger. A titolo esemplificativo, una pianificazione di più alto livello che ha avuto successo è quella della tutela e dell’utilizzo delle energie rinnovabili (SNEE) nel Canton Uri. 

Investire nel clima, ora

Attualmente vengono investiti circa 50 miliardi di franchi l'anno per la conversione e l'ampliamento delle infrastrutture energetiche, ad esempio per l'installazione di pompe di calore, stazioni di ricarica per auto elettriche o impianti fotovoltaici sui tetti. Per raggiungere l'obiettivo dello zero netto entro il 2035, sarebbe necessario investire ulteriori 3-4 miliardi di franchi l'anno. «Ciò è fattibile e crea nuovi posti di lavoro: ne traggono beneficio tutti», chiosa Vellacott. 

Le soluzioni esistono, è la politica a renderne fattibile l'attuazione

L'Alleanza Ambiente ha definito quattro aree prioritarie per la politica. In primo luogo, è necessaria una scadenza vincolante per l'eliminazione graduale delle energie fossili. «Il Canton Glarona ci ha dimostrato che possiamo benissimo dire addio al petrolio e al gas», dichiara Raffael Ayé di BirdLife. In secondo luogo, sono necessari precetti e incentivi, come le tasse d’incentivazione, che coadiuvino la società nel diminuire lo spreco di energia. «La maggioranza della popolazione è favorevole a una tassa sui biglietti aerei», continua Ayé. In terzo luogo, è necessario introdurre uno standard solare per gli edifici, che ne prescriva una copertura di massima dei tetti adatti al fotovoltaico. «Da ultimo, è importante che la politica riconosca che la crisi del clima e di quella della biodiversità sono due fenomeni di uguale rilevanza che si rafforzano vicendevolmente: solo così si potranno compiere progressi rapidi».

Ulteriori informazioni:  

Sul sito web di Alleanza Ambiente si possono scaricare tutte le schede informative: www.energiewende2035.umweltallianz.ch/it

Contatto:

  • Pro Natura: Nathalie Rutz, responsabile media (in tedesco), 061 317 92 24, @email
  • WWF Svizzera: Susanna Petrone, responsabile comunicazione, 076 552 18 70, @email
  • ATA: Anders Gautschi, Direttore, 079 960 11 71, @email
  • SES: Nils Epprecht, Direttore (in tedesco), 077 455 99 79, @email
  • BirdLife Svizzera: Raffael Ayé, Direttore (in tedesco), 076 308 66 84, @email
  • Greenpeace Svizzera: Iris Menn, Amministratore Delegato di (in tedesco), 079 886 75 92, @email

Ulteriori informazioni

Info

Comunicato stampa congiunto dell'Alleanza Ambiente

Immagine di copertina © Matthias Sorg